Un giorno una parola – Commento a Efesini 2, 8
da RIFORMA.IT - 25 settembre 2017
Poiché l'ira sua è
solo per un momento, ma la sua benevolenza è per tutta una vita.
La sera ci
accompagna il pianto; ma la mattina viene la gioia (Salmo
30,5)
È per grazia che
siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi;
è il dono di Dio
(Efesini 2,8)
Siamo nell’anno del quinto centenario della Riforma protestante avviata dal monaco
agostiniano Martin Lutero. Leggendo le Epistole paoline Lutero ri-scoprì la teologia
della giustificazione per fede secondo cui la salvezza è donata in Cristo soltanto
(Solus Christus) attraverso la sola grazia di Dio (Sola Gratia) a cui l’essere umano
risponde con la fede (Sola fide).
agostiniano Martin Lutero. Leggendo le Epistole paoline Lutero ri-scoprì la teologia
della giustificazione per fede secondo cui la salvezza è donata in Cristo soltanto
(Solus Christus) attraverso la sola grazia di Dio (Sola Gratia) a cui l’essere umano
risponde con la fede (Sola fide).
La parola “grazia” indica che la salvezza è un dono gratuito dell’amore primario e
incondizionato di Dio nei confronti degli esseri umani. La Bibbia racconta la storia
della ricerca dell’essere umano da parte di Dio, essa ha l’autorità ultima in materia
di fede e di conoscenza di Dio (Sola Scriptura).
incondizionato di Dio nei confronti degli esseri umani. La Bibbia racconta la storia
della ricerca dell’essere umano da parte di Dio, essa ha l’autorità ultima in materia
di fede e di conoscenza di Dio (Sola Scriptura).
Affermare che siamo salvati per grazia equivale a dire, in positivo, che siamo
salvati da un atto d’amore di Dio che ci ha amati per primo (1 Gv. 4, 19), ed è
per questo che possiamo a nostra volta amare Dio e il nostro prossimo e, in
negativo, non ci salviamo da soli con le nostre azioni, per quanto possono
essere buone. A nessuno è concessa l’opportunità di contribuire alla propria salvezza,
altrimenti ciò potrebbe essere motivo di vanto. Il versetto 9 di Efesini puntualizza
con forza: «Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti». Dio salva per
la Sua gloria e il mezzo che usa per salvare non lascia spazio all’essere umano
per gloriarsi (Soli Deo Gloria).
salvati da un atto d’amore di Dio che ci ha amati per primo (1 Gv. 4, 19), ed è
per questo che possiamo a nostra volta amare Dio e il nostro prossimo e, in
negativo, non ci salviamo da soli con le nostre azioni, per quanto possono
essere buone. A nessuno è concessa l’opportunità di contribuire alla propria salvezza,
altrimenti ciò potrebbe essere motivo di vanto. Il versetto 9 di Efesini puntualizza
con forza: «Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti». Dio salva per
la Sua gloria e il mezzo che usa per salvare non lascia spazio all’essere umano
per gloriarsi (Soli Deo Gloria).
Come ci poniamo davanti a queste affermazioni? Sono ancora pertinenti per noi?
Nel mondo globale di oggi in cui domina la logica di mercato e si esaltano i
meriti ed i successi personali, ci viene ricordato che c’è sempre spazio per la
gratuità in cui possiamo vivere imparando a donarci agli altri in un servizio
disinteressato. Se ci impegniamo su questa strada non sarà difficile scoprire
che la grazia costata cara a Dio ha un costo anche per noi.
Nel mondo globale di oggi in cui domina la logica di mercato e si esaltano i
meriti ed i successi personali, ci viene ricordato che c’è sempre spazio per la
gratuità in cui possiamo vivere imparando a donarci agli altri in un servizio
disinteressato. Se ci impegniamo su questa strada non sarà difficile scoprire
che la grazia costata cara a Dio ha un costo anche per noi.
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