Gli eventi organizzati a La Spezia, dalle chiese Avventista, Battista e Metodista, con il patrocinio del Comune, per il V centenario della Riforma Protestante, hanno avuto inizio il 10 Febbraio con il pastore luterano Dieter Kampen, che ha incontrato alcune classi di studenti delle scuole superiori.
Sono proseguiti il 17 febbraio con
l'intervento della professoressa Silvana Nitti su La chiesa di
Lutero,
A seguire ancora due appuntamenti il 10
marzo con il pastore valdese Winfrid Pfannkuche su La chiesa del
Concilio di Trento,
e il 7 Aprile con il pastore valdese Eugenio Stretti su La Cena del Signore: origini,Riforma, oggi.
Ci sarà una
seconda parte del programma che prevede altri incontri fino alla fine
di questo 2017 che è l'anno delle celebrazioni e della gratitudine
a Dio per la sua opera di Riforma.
Al
centro del pensiero di Lutero sta la questione della salvezza, che
Dio ci dona in Cristo per sola Grazia , che ci viene comunicata
mediante l'annuncio dell'Evangelo e che dal credente viene accolta
nella fede.
Questo
messaggio, semplice e potente allo stesso tempo, potè diffondersi
grazie alla stampa, ed ebbe un impatto paragonabile a quello
dell'invenzionedel computer nel XX secolo. La stampa conduceva ad
una esplosione della conocenza, cambiava il modo di comunicare e
infine modificava anche la comprensione della verità. Chi e cosa è
vero oggi? Ha chiesto Kampen agli studenti: Ciò che è più
'cliccato sui 'social', i milioni di 'I Like'? Al tempo di Lutero,
il motto 'ad fontes' proclamato dagli umanisti fu assunto anche dai
riformatori: Vero non era più ciò che le autorità o la tradizione
ponevano come tale, acriticamente accettato, ma ciò che si poteva
verficare sulla base delle fonti cioè in campo teologico, sulla base
della Bibbia come fonte primaria.
Con la questione dei criteri di
verità si pose ovviamente la questione del potere. Chissà come
sarebbero andate le cose se Lutero avesse avuto degli interlocutori
aperti al dialogo, e invece che delusione scoprire che la gerearchia
non era per niente interessata ad avviare un confronto teologico
avendo di mira solo il proprio potere e non la verità
dell'evangelo !
A
partire da una predicazione tenuta da Lutero in occasione della
dedicazione della chiesa del castello di Torgau nel 1544, la
professoressa Nitti ha messo in evidenza il fatto che con questo
evento non solo si costituisce la prima chiesa evangelica, senza
quegli elementi anche materiali di arredi, di decorazioni ecc.
che contraddistinguevano le chiese fino a quel momento, ma si
sottolinea che la chiesa è l'assemblea di coloro che Dio convoca
all'ascolto della Sua Parola.
E tutti coloro che ascoltano devono
essere in grado di leggere e discernere; tutti sono impegnati ad
entrare in dialettica gli uni con gli altri e ad essere coinvolti
come 'sacerdoti', in virtù del battesimo che rende tutti dei
credenti in Cristo e non più succubi di una gerarchia mediatrice. E
non è stato proprio anche il cosiddetto 'libero esame' della Sacra
Scrittura che ha dato l'imput alle donne per trovare le parole per
raccontarsi e ri-scoprirsi nella storia? Nella storia biblica e
nella storia della Riforma Protestante e fino ai nostri giorni.
Il
pensiero della Riforma, ha affermato la pastora e teologa Tomassone,
sintetizzato nella centralità della Scrittura; di Cristo nella
Scrittura e della salvezza per grazia, ha delle conseguenze per la
vita delle chiese e per le vite delle donne in quanto è un
messaggio centrale per ridare dignità e libertà.; per porre
un'altra visione dei rapporti fra uomini e donne, e per la
possibilità per tutti di rispondere ad una propria specifica
vocazione di lavoratori, lavoratrici, predicatori e predicatrici ,
mogli e mariti, padri e madri.
Lo stesso Lutero, dopo aver lasciato
il convento ed essersi sposato con Katerina Von Bora ex monaca, pur
vivendo dentro un ambito patriarcale , esprime un pensiero toccante,
di profonda fiducia in Dio, assimilabile alla Sua Grazia, e di
condivisione con la moglie in attesa di un figlio. Di fronte al
pericolo di morte per parto che a quel tempo era molto alto, egli
dice: ”Anch'io porto questo bambino in me”.
Una
suggestiva carrellata ci ha introdotti a fare la conoscenza di
nobili e pricipesse, donne di cultura cresciute nei conventi e
convertite al protestantesimo, artigiane, mogli di commercianti,
popolane che in Italia contribuirono a diffondere le idee
protestanti, anche offrendo ospitalità e protezioni ai predicatori.
Esse crearono circoli per la lettura della Bibbia, diventando esse
stesse 'maestre' di spiritualità, traendo forza dai testi biblici
che fanno risaltare la presenza femminile e che diedero loro
l'autorevolezza e la capacità di trasmettere il messaggio
dell'evangelo. Dalle profetesse bibliche alle suffragiste
americane di Seneca Falls del 1848, tutto trova il suo radicamento e
la sua rivisitazione alla luce della Riforma Protestante e
nell'esperienza di fede evangelica. E non c'è differenza di genere
di fronte alla vocazione di Dio.
Lidia
Giorgi (pastora Battista)
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